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Piano parcheggi a Teano: a chi giova?
In sintesi, tale piano penalizza fortemente i residenti del Centro storico ai quali vengono negati spazi riservati, seppure a pagamento; non prevede aree di sosta libera nelle vicinanze dei parcheggi orari a pagamento (le aree gratuite previste sono situate a circa un chilometro da piazza Municipio); mette a rischio di definitivo tracollo le attività commerciali, che già stanno pagando lo scotto dell’apertura del Centro commerciale “Sidicinum”, anche per la molto discutibile previsione di soli quattro stalli per il carico e lo scarico delle merci, concentrati nella sola Piazza Umberto I.
Tutto ciò, senza un sicuro beneficio per le casse comunali, dal momento che già il piano prevede un discutibile meccanismo di ripartizione degli introiti tra Comune (20%) e società di gestione del servizio (80%), simile a quanto già contestato alle pubbliche amministrazioni per l’installazione e la gestione di autovelox e photored; introiti tanto più aleatori, in quanto l’eventuale sanzione comminata per omesso pagamento del ticket verrebbe annullata dal giudice di Pace, come capitato in altri centri della nostra Regione, su semplice ricorso del sanzionato.
Un esame tecnico ha poi evidenziato alcuni aspetti anomali riguardanti, in particolare, le misure minime previste in relazione alle varie tipologie di parcheggi che non vengono rispettate in alcuni essenziali parametri; né si fa riferimento alle misure minime dei parcheggi destinati ai diversamente abili (inoltre, l’area di parcheggio in Viale S.Antonio è identificata anche come area di terminal bus: ma risulta insufficiente in relazione alla segnaletica e agli spazi di manovra degli autobus, con conseguenti, relativi rischi per l’incolumità degli utenti , e mancante di pensilina e di bacheche illustrative degli orari).
In definitiva, l’Idv ritiene che la delibera del Piano parcheggi risulti inattuabile e carente rispetto al dettato normativo nonché ad alcune norme di “buonsenso organizzativo”. Propone, quindi, il mantenimento dell’attuale sistema di sosta libera e, in particolare, per quanto possibile, un maggiore impegno da parte delle forze di Polizia Municipale nel controllo della sosta oraria; inoltre, l’importanza di una “porta di accesso” nel cuore del Centro storico attraverso la realizzazione, di concerto con S.E. Mons. Arturo Ajello, di un ascensore che colleghi il parcheggio dell’Auditorium con l’area circostante il ristrutturato complesso “Regina Margherita”.
Sarebbe buona norma, se proprio si ritenesse opportuno dare séguito alla delibera riguardante il piano in oggetto, un preventivo coinvolgimento delle parti interessate (residenti e associazioni di categoria), per tener conto delle loro legittime, sacrosante, esigenze.
Postiamo, di seguito, il testo della relazione tecnico-giuridica, frutto di un lavoro di ricerca e studio del nostro gruppo, fatta pervenire ai membri del Consiglio comunale.
C.a del Consiglio comunale
C.a. dell’Assessore ai lavori pubblici
C.a. del Comandante di Polizia municipale
C.a. Rappresentante dei commercianti di Teano
C.a. Autonoleggiatori di Teano
Giunta Municipale.
Nella realizzazione di un servizio necessario e di primaria importanza per la città e i cittadini, quale è sicuramente il PUP, ad avviso dell’Italia dei valori, si dovrebbe tener conto di pareri tecnici di alta caratura nell’individuazione delle priorità di azione, a cominciare dalla localizzazione delle aree interessate dal provvedimento e, relativamente a queste, con una corretta strategia, che risulti adatta ad affrontare le problematiche inerenti ciascuna delle singole aree, fornendo una risposta adeguata quanto a strumenti adottati.
Abbiamo, pertanto, utilizzato, quale testo di riferimento per le nostre considerazioni, il “Corso di tecnica urbanistica” di F.Brunazzi-M.Tosi-G.Tosi, utilizzato al Politecnico di Torino nell’ a.a. 2001/2002, per dare una base tecnico-accademica alla nostra analisi.
In primis si evince, da un’analisi dettagliata, che, in generale, i problemi prioritari da affrontare nello studio di un parcheggio sono:
a) la localizzazione, con riferimento alla inutilità di parcheggi situati lontani da punti focali del centro urbano;
b) i rapporti con le aree di servizi (attività commerciali in genere);
c) l’inserimento del parcheggio in un contesto urbano già esistente, con i vincoli che possono derivare dall'esistenza di un vasto centro storico.
Per quanto riguarda il punto a), vengono indicati tra gli obiettivi principali di uno studio di localizzazione dei parcheggi una “maggiore disponibilità di spazio in superficie per le attività che sono indipendenti da un uso più intensivo dei mezzi pubblici (carico e scarico)”, con espresso riferimento, quindi, agli stalli C/S.
Sul punto, il piano parcheggi deliberato in data 14/10/2009 prevede un numero a dir poco esiguo, a dire il vero risibile, di parcheggi (quattro) destinati al carico/scarico di merci, ad uso, soprattutto, degli esercizi commerciali; e, questo, al fine di adempiere, solo formalmente, a quanto previsto dall’ art.7, comma 1, lett. g) del Cds, il quale recita che il Comune deve “…riservare spazi per i veicoli utilizzati per il carico e lo scarico di cose”.
Tale obbligo, come detto, viene disatteso dato che, da un punto di vista sostanziale, il vantaggio ottenuto della presenza di quegli stalli C/S viene vanificato sia dal numero molto esiguo degli stessi previsto dal piano, sia dalla loro presenza concentrata, o meglio, esclusiva, in una sola delle zone parcheggio (Piazza Umberto I).
Il piano, inoltre, non tiene in considerazione quanto previsto, sopra, al punto b), mancando uno studio del volume commerciale, fondamentale per la definizione del numero di stalli C/S, come richiesto ai sensi del DL 114/1998 (D.L. Bersani).
Per quanto riguarda il punto c), esso individua le “zone di intervento”, poiché lo studio della sosta non può interessare, in modo indifferenziato, l' intero territorio comunale.
Tali zone devono garantire al cittadino la possibilità di avere a disposizione un adeguato numero di aree di sosta gratuita, diffuse capillarmente in tutto il contesto urbano.
Nel piano parcheggi deliberato, le distanze tra le aree di sosta a pagamento nel Centro Storico e le aree di sosta dallo stesso individuate come gratuite appaiono enormi ( circa 1 km.) e i posti gratuiti sono dislocati, nelle aree comunali, solo in due punti situati nell’estrema e nascosta periferia della città, mettendo a rischio la sicurezza degli utenti e sottoponendoli a notevoli disagi, soprattutto per coloro che sono compresi nella fascia di età più avanzata e/o non totalmente autosufficienti. Ciò fintantoché non sarà resa più facilmente accessibile la prevista area di libera sosta attualmente al servizio dell’Auditorium diocesano, che risulterà, in ogni caso, per niente vicina alla zona più alta della città.
Il piano non prevede nel Centro storico (direttrice Via Mercato-Via Roma) la presenza di posti riservati ai numerosi residenti, nemmeno a pagamento, né tanto meno prevede posti di sosta gratuita, nonostante la presenza di numerose attività commerciali, uffici pubblici e privati.
Fondamentale sarebbe, a nostro avviso, per la buona riuscita, ovvero l’utilità generale e la corretta applicazione del piano, combinare la necessaria ed opportuna analisi di natura tecnico-teorica (che associa la domanda di sosta alle funzioni cui l' area è destinata e si basa su parametri ben definiti) ad un approccio pratico (realizzabile attraverso rilevamenti diretti, indagini e questionari, validi sia per le zone residenziali che per quelle, più strettamente, operative).
Tutto ciò, allo stato attuale delle cose, non sembra essere stato fatto, tant'è che non vi è riferimento, né richiamo alcuno, al “P.U.T.”.
Ci sembra, peraltro, opportuno evidenziare ulteriori valutazioni di tipo strettamente legislativo e giurisprudenziale, operando alcuni riferimenti:
In base alla sentenza 116/2007 SS. UU. Cassazione è nulla ed inefficace qualsiasi multa per sosta vietata comminata in un parcheggio a pagamento se, nella zona, in termini di distanze accettabili in relazione alle esigenze dei cittadini, non sia presente un’ area gratuita di parcheggio, le cosiddette “strisce bianche”.
L’obbligo della vicinanza delle aree di sosta gratuita alle aree a pagamento non sussiste, ai sensi dell’ art.7, comma 8, del Codice della strada, solo nei casi di:
• area pedonale;
• zona a traffico limitato;
• zone definite "A" dall’articolo 2 del DM 1444/68 (“le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestano carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi…”)
• in altre zone di particolare rilevanza urbanistica opportunamente individuate e delimitate dalla Giunta municipale nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico.
Sempre l’ art.7, comma 8 del Cds prevede che “Qualora il Comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta.”, disposizione che rafforza l’ obbligo della presenza “nelle immediate vicinanze” dei parcheggi a pagamento di un’ area riservata al parcheggio libero e gratuito.
L’ obbligo è ulteriormente ribadito, come se ce ne fosse bisogno, dalla sentenza della Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (Sent. 5218/2008) che ha stabilito l’illegittimità dei parcheggi contrassegnati con le strisce blu se, nelle vicinanze, non vi siano parcheggi dei quali gli utenti possano usufruire gratuitamente, prevedendo, addirittura, non solo la nullità delle multe comminate in violazione dell’ obbligo, ma l’ illegittimità del parcheggio in sé.
Inoltre la L. 122/1989 (legge Tognoli), all' art. 3 comma 1, prevede la presenza “... di aree attrezzate per i veicoli a due ruote...” negli spazi adibiti alla sosta, aree del tutto assenti nel piano approvato.
Riteniamo che la delibera della Giunta comunale, tesa all'approvazione del piano parcheggi, così com’è, possa essere facilmente contestata per i seguenti punti residuali, ma di non minore importanza:
1) dal grafico allegato alla delibera (pag. 8 di 18) si rileva come le misure minime previste in relazione alla varie tipologie di parcheggi non vengano rispettate in alcuni essenziali parametri; così come nessuna menzione viene fatta in riferimento alle misure minime dei parcheggi destinati ai diversamente abili che, come è noto, sono di diversa entità rispetto alle dimensioni minime degli stalli “standard”; 2) per quanto attiene all'area parcheggio in viale S. Antonio, la stessa è identificata anche quale sede di “terminal bus”. Questa duplice destinazione sminuisce la funzionalità dell'area stessa. A fine esemplificativo, ma non esaustivo, elenchiamo alcune oggettive considerazioni a sostegno di tale tesi: 2a) Omissione di opportuna segnaletica che disciplini la salita e la discesa in sicurezza dei passeggeri. 2b) Insufficienza degli spazi di manovra degli autobus, sia in entrata che in uscita dallo stallo di sosta. Inoltre la delimitazione dello stallo, con conseguenti rischi per l’incolumità degli utenti, invade l’area riservate al parcheggio delle auto, il che è facilmente riscontrabile con un sopralluogo sul posto 2c) Assenza di una pensilina coperta con relativa bacheca degli orari e pedana e/o spazi riservati ai diversamente abili.
Il Comune, oltretutto, rischierebbe di trarre ben scarsi utili da questo piano (la percentuale riconosciuta all’Ente è pari al 20% degli introiti totali), in quanto il cittadino che non provvedesse al pagamento del ticket orario, seppur sanzionato, mediante un semplice ricorso al giudice di pace potrebbe veder riconosciuto il suo diritto a non pagare alcunché.
In ogni caso gli eventuali introiti, non sarebbero certi, perché non prestabiliti, ad esempio, attraverso il pagamento di un canone fisso concordato con la società di gestione. Ed a prescindere dalle valutazioni di conformità del meccanismo ai principi di buona e corretta amministrazione e dalla constatazione che a pagare le conseguenze finanziarie dell’operazione sarebbero innanzitutto i residenti e gli operatori commerciali del Centro storico, di per sé già fortemente penalizzati dalla sempre più difficile situazione contingente, rischierebbe quindi di risolversi in una chimera anche l’auspicata boccata d’ossigeno per l’erario comunale, ove si addivenisse ad un esito analogo a quello verificatosi con la contestata installazione dei meccanismi di rilevamento elettronico della velocità e delle infrazioni al C.d.S..
Concludendo, riteniamo che la delibera del piano parcheggi risulta, così com’è, inattuabile e carente rispetto al dettato normativo nonché ad alcune norme di “buon senso organizzativo”; e che, pertanto, lo stesso debba essere sottoposto a sostanziali modifiche supportate da studi, rilevamenti e approfondimenti opportuni, soprattutto in ossequio a quanto previsto dalle normative vigenti in materia. Proponiamo, quindi, per rendere più vivibile la nostra cittadina, in attesa di nuove, valide infrastrutture, che siano in grado di contribuire alla soluzione dei problemi del traffico, da un lato, e della cronica mancanza di parcheggi, in particolare al Centro storico, dall’altro, il mantenimento dell’attuale sistema di sosta libera, magari con una rimodulazione degli spazi e, soprattutto, per quanto possibile, con un maggiore impegno da parte delle forze di Polizia Municipale volto al controllo della sosta oraria.
Sicuri di un vostro positivo riscontro, porgiamo distinti saluti.
Comunicato IdV Teano sulla manifestazione del 16 dicembre
L’IdV Teano prende atto con soddisfazione che durante la riuscita manifestazione per la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale si è individuato come obiettivo prioritario quello di far rientrare il nosocomio cittadino nella rete dell’emergenza, perfettamente in linea con la più volte citata, nell’efficace e determinato intervento del sindacalista CISL Mario Migliozzi, delibera regionale del 20 marzo 2009.
Ciò prevede il completo utilizzo della struttura capace di offrire 65 p. l. , avendo ottenuto , dopo lunghi anni di attesa il sospirato certificato di protezione antincendio. Tale risoluzione era stata auspicata dalla nostra associazione di base attraverso lo stampato “S. O. S. Ospedale” (clicca qui per visualizzarlo) reso pubblico nell’ottobre scorso.
Considerando il numero molto alto di interventi praticati dal pronto soccorso prima del provvedimento di chiusura, espressione di un vasto bacino di utenza, la messa in sicurezza dell’edificio (pare che sia uno dei pochissimi a norma in tutta l’ASL di Caserta),la spesa sostenuta di ben 8 milioni di euro nella ristrutturazione e nell’acquisto di moderne attrezzature, riteniamo indispensabile che la città di Teano non perda un presidio ospedaliero necessario a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza in un comprensorio che va molto al di là del territorio comunale.
A tal proposito rivolgiamo un appello al Sindaco perché si adoperi a convocare la conferenza dei sindaci con urgenza; purtroppo i precedenti appelli, in occasione della ingiustificata soppressione del nuovo ospedale previsto in località Taverna Zarone, sono rimasti inascoltati; ci auguriamo che quest’ultimo sortisca un effetto migliore.
Rivolgiamo un appello anche ai cittadini di Teano che non hanno partecipato in massa alla manifestazione; possiamo comprendere i motivi che rendono i nostri concittadini apatici, demotivati, avviliti, ma in un momento così cruciale nella battaglia per la difesa del nostro diritto alla salute non è permesso arrenderci : ne va di mezzo la nostra salute e quella dei nostri cari.
È una battaglia giusta e che può essere vinta ma con l’aiuto di tutti.
Un cenno solo alle sterili polemiche sulla chiusura o meno dell’Ospedale.
Allo stato attuale dopo la chiusura del pronto soccorso, sono presenti nel presidio uno PSAUT ( Servizio di Assistenza e Urgenza Territoriale Potenziato ) con compiti di primo soccorso, ed alcuni posti letto di chirurgia che ospitano degenti sottoposti ad interventi, in elezione, di media complessità ( calcolosi alla colecisti, ernie intestinali… ).
Vi sembra essere un presidio ospedaliero funzionante?
L' IdV Teano contro la rimozione del monumento commemorativo dello storico incontro
L' IdV Teano, dopo aver collaborato con l' associazione "Città sottili" nella raccolta di firme contro la rimozione del monumento sito in Largo Croci; rimozione presa in considerazione nell' ambito della riqualificazione della piazza voluta dal Consiglio comunale, esprime il proprio personale dissenso con il presente manifesto.
La rimozione significherebbe:
- perdere l' ultimo simbolo di un avvenimento storico che è vanto per la nostra città;
- inutile ed ingente esborso di denaro per lo spostamento;
- offesa alla memoria del maestro Rino Feroce, autore dell' opera;
- andare contro la volontà, espressa mediante la raccolta di migliaia di firme, della cittadinanza.
Manifestazione a Teano contro la chiusura dell' ospedale - l' IdV c'era!
Corteo che si è concluso con gli interventi di Mario Migliozzi, sindacalista CISL e tra i promotori principali della manifestazione (nonchè tesserato IdV presso la sede di Teano), del vescovo mons. Arturo Aiello e del sindaco della città sidicina Raffaele Achille Picierno.
L' IdV ha deciso di partecipare a questa iniziativa, consapevole delle difficoltà a cui andrà incontro la Sanità locale a seguito della chiusura del nosocomio, pronta a farsi sentire accanto ai cittadini nella protesta contro la violazione di un diritto intangibile dell' individuo quale la salute, difeso anche costituzionalmente, come ricordato dal vescovo Aiello nel suo intervento.
Di seguito posto gli interventi, presenti anche sul nostro canale YouTube (clicca qui per visualizzarlo), di Mario Migliozzi, Emilio Iannotta e Maurizio Simone, i quali fanno un punto della situazione a margine del corteo.
vice-coordinatore giovani IdV alto casertano
referente giovani IdV Teano
Grande successo del Coordinamento Italia dei Valori Alto Casertano: sette i delegati al Congresso nazionale
Il Coordinamento Politico di Italia dei Valori dell’Alto Casertano esprime soddisfazione per l’andamento e l’esito dell’assemblea provinciale degli aderenti di Italia dei Valori della provincia di Caserta che ha avuto luogo sabato 12 dicembre. Nel corso della partecipata e stimolante assemblea, che è stata presieduta dall’europarlamentare on. Vincenzo Iovine, dal coordinatore provinciale prof. Luigi Passariello e, in qualità di garante, dal coordinatore provinciale di Napoli dott. Elpidio Capasso, ha avuto luogo l’elezione dei 36 delegati della provincia di Caserta al Congresso Nazionale del partito previsto a Roma dal 5 al 7 febbraio 2010. Di questi ben 7 provengono dall’Alto Casertano e sono il pediatra di Piedimonte Matese dott. Emilio Iannotta, (responsabile provinciale degli eletti di IDV e candidato dal coordinamento politico dell’Alto Casertano alle elezioni regionali di marzo), la praticante avvocato di Raviscanina dott.ssa Amanda Rao, (coordinatrice donne di IDV Alto Casertano), lo studente universitario di Pietramelara Francesco Ruzzo, (coordinatore giovani di IDV Alto Casertano), lo studente universitario di Marzano Appio Mirco Sirignano, (componente del direttivo giovani e amministratore del blog http://idvaltocasertano.blogspot), il pediatra di Caiazzo dott. Stefano De Cesare, il dott. in giurisprudenza di Teano Antonio Boragine, il ferroviere perito industriale Vincenzo Antignani di Presenzano. L’eccellente risultato raggiunto, che ha visto rappresentati al Congresso Nazionale tutti i collegi provinciali dell’Alto Casertano, i giovani e le donne che in gran numero stanno aderendo al partito e anche i piccolissimi comuni, è stato il frutto di un democratico confronto avviato da tempo sul territorio e che si è già concretizzato nella costituzione di numerose associazioni di base e nella strutturazione dei coordinamenti (politico, giovani e donne). Nel corso dell’Assemblea l’europarlamentare Vincenzo Iovine ha fatto partecipe i presenti delle potenzialità derivanti dall’essere egli componente effettivo delle Commissioni Sviluppo, Occupazione, Affari Sociali, Agricoltura e ha presentato gli emendamenti che ha già proposto e visto approvare in tema di sostegno alla micro impresa e all’agricoltura.
Coordinamento Italia dei Valori Alto Casertano
No alla violenza. Rispettare sempre la persona umana e le istituzioni
Il Coordinamento Politico di Italia dei Valori dell’Alto Casertano condanna con fermezza il gesto di violenza, inconsulto e ingiustificabile, di cui è stato vittima il Presidente del Consiglio da parte di un isolato cittadino affetto da problemi psichici. Ogni atto di aggressione, fisica o morale, a persone è sempre esecrabile. Quando esso viene effettuato nei confronti di chi rappresenta le Istituzioni assume connotati di estrema gravità. Appare comunque strumentale e demagogico il tentativo da parte di esponenti della maggioranza di Governo di collegare un atto scellerato e impulsivo con l’opposizione determinata e senza sconti, sempre comunque ordinata e non violenta, che Italia dei Valori conduce in Parlamento e nelle piazze italiane. Lo stesso rispetto delle Istituzioni vorremmo esibissero il Presidente del Consiglio e i suoi proseliti, considerato che proprio in questi giorni hanno usato parole di denigrazione e di delegittimazione nei confronti della magistratura, della Corte Costituzionale e del Presidente della Repubblica.
COORDINAMENTO ITALIA DEI VALORI ALTO CASERTANO
Tarallucci e vino. Il Pd propone il Lodo Alfano per via costituzionale.
Dopo la vergogna dello scudo fiscale, la vendita dei beni sequestrati alla mafia
A parte che gli arresti che si sono avuti, anche recentemente, di boss delle varie mafie sono il frutto del lavoro delle forze dell'ordine e della Magistratura inquirente (che, a secondo delle circostanze, delle indagini e degli indagati, viene celebrata un giorno e diventa organica a progetti destabilizzanti filo comunisti quello successivo), è lecito chiedersi se un provvedimento come lo “scudo fiscale” favorisce o meno i mafiosi (con tale norma stanno riportando in Italia i capitali frutto della propria attività criminale esportati all'estero , senza doverne dimostrare la provenienza e pagando un misero 5% per ripulirli, a fronte anche di tasse evase che sappiamo essere almeno dieci volte tanto)?
E l'inserimento nella Legge Finanziaria, in questi giorni in discussione alla Camera, della norma sulla vendita dei beni sequestrati alla mafia (che permetterà alla stessa, attraverso dei portanome, di rientrarne in possesso – statene certi – ad aste ribassate) favorisce o meno i mafiosi?
Pubblico sul tema, tratto da http://www.antonioborghesi.it/, l'intervento di Antonio Borghesi, Parlamentare veneto di Italia dei Valori